Il pensiero del fondatore Mario Pini
“Un circolo è quel luogo limitato ove c’è il punto di incontro di quanti, appassionati o interessati di un argomento, attività o altro, hanno la possibiltà di stare insieme per realizzare quanti li unisce o li appassiona. Possiamo dire subito che il Circolo Amici del Dialetto Triestino vuole essere qualcosa in più di un gruppo di persone che si occupa dello studio e dell’approfondimento del dialetto, anche se tra noi c’è senz’altro chi può farlo, come lo fa ad alto livello. Il dialetto vuole essere lo spunto, forse la scusa, per occuparsi di quanto nel passato sa ancora parlare alla mente ed al cuore, non solo di chi in questa città ha le sue radici più o meno lontane, ma anche di chi, approdato a queste terre, vuole condividere la tradizione, la cultura e la realtà di ogni giorno, oggi come nel passato, in una comunità che vede nell’omogeneità del’espressione uno dei momenti più significativi dell’unità. Non vogliamo che la nostra sia un’attività di salvaguardia di qualcosa che ormai passato, può avere solo una valenza storica, ma la verifica di una attualità di una peculiarità tutta nostra. Si tende attualmente a dimenticare le situazioni che caratterizzano la cultura di un popolo, i dialetti divengono spesso oggetto di diversa curiosità in ambito di spettacoli di dubbia qualità, nell’uso sono modificati dai mezzi di grande comunicazione. Per i dialetti di origine popolare e campagnola, l’inurbanamento li fa definire da molti studiosi “LINGUE MORIBONDE”. Il dialetto triestino, cittadino per origine, interclassista come uso, è stato originato dalla libera scelta di popoli diversi qui convenuti, che nella opzione della lingua franca comune hanno però anche esercitato quella di una ben definita cultura. Non studio linguistico soltanto, ma anche approfondimento culturale, nel senso più ampio, di tutta la nostra realtà. Non siamo gli unici ad avere questi scopi, il nostro Circolo ha l’ambizione di essere, con assoluta umiltà, disponibile da servire da collegamento tra quanti sentono la necessità di approfondimenti particolari, nella vasta ricchezza di aspetti offerti dalla nostra città. Sarà così possibile dare diffusione alle conoscenze acquisite in modo che queste possano diventare o ridiventare patrimonio di molti, in una visione di proiezione in avanti. Il futuro, anche se con indirizzi completamente nuovi, si può costruire solo se le fondamenta del passato sono solide, si può operare nell’universalità solo quando le proprie caratteristiche sono certe. Non è senza significato che il nostro Circolo è stato patrocinato da un Lions Club, il Trieste San Giusto. Nel lionismo lo slancio verso il futuro alla luce delle esperienze del passato, è simboleggiato dai due leoni dell’emblema e la spinta verso l’internazionalità avviene sulla base di una propria ben individuata personalità. Tutti concetti che si adattano perfettamente allo spirito con cui il Circolo Amici del Dialetto Triestino inizia la sua attività al di fuori di qualsiasi schema politico ed ideologico. Convinti che alla domanda “CHI XE TRIESTIN?” si può solo rispondere “CHI SE SENTI CUSSI’”, vogliamo essere aperti a tutti i contributi ed iniziare le nostre attività con una serie di manifestazioni, che oltre che piacevoli per quanti vorranno esserci vicini, possano anche suscitare qualche curiosità e quell’interesse che deve essere alla base di ogni attività umana spontanea.”